La storia di Valeria Copponi sulla ricezione di locuzioni dal cielo è iniziata quando era a Lourdes mentre accompagnava il marito militare in pellegrinaggio. Lì ha sentito una voce che ha identificato come il suo angelo custode, dicendole di alzarsi. Poi la presentò alla Madonna, che disse: "Tu sarai il mio cenacolo", un termine che comprese solo anni dopo, quando un prete lo usò nel contesto del gruppo di preghiera che aveva avviato nella città natale di Roma, in Italia. Questi incontri, durante i quali Valeria recapitava i suoi messaggi, si tenevano dapprima due volte al mese il mercoledì, poi settimanalmente su richiesta di Gesù, che afferma di aver sega nella chiesa di Sant'Ignazio in occasione di un incontro con il gesuita americano, p. Robert Faricy. La chiamata di Valeria è stata confermata da varie guarigioni soprannaturali, tra cui una dalla sclerosi multipla, che ha coinvolto anche l'acqua miracolosa di Collevalenza, la "Lourdes italiana" e la casa della suora spagnola, Madre Speranza di Gesù (1893-1983), attualmente in corso per beatificazione.
Era p. Gabriele Amorth che ha incoraggiato Valeria a diffondere i suoi messaggi fuori dal cenacolo di preghiera. L'atteggiamento del clero è prevedibilmente eterogeneo: alcuni sacerdoti sono scettici, mentre altri partecipano a pieno titolo al cenacolo.
La i seguenti proviene dalle stesse parole di Valeria Copponi, come sono dichiarate sul suo sito Web e tradotte dall'italiano: http://gesu-maria.net/. Un'altra traduzione inglese può essere trovata sul suo sito inglese qui: http://keepwatchwithme.org/?p=22
“Sono uno strumento che Gesù usa per farci assaggiare la sua Parola per i nostri tempi. Anche se non ne sono degno, accetto con grande timore e responsabilità questo grande dono, consegnandomi totalmente alla sua Divina Volontà. Questo straordinario carisma si chiama "locuzioni". Ciò implica parole interiori che vengono, non dalla mente sotto forma di pensieri, ma dal cuore, come se una voce “le parlasse” dall'interno.
Quando comincio a scrivere (diciamo, sotto dettatura), non sono consapevole del senso del tutto. Solo alla fine, quando rileggo, capisco il significato della totalità delle parole "dettate" per me più o meno rapidamente in un linguaggio teologico che non capisco. Inizialmente, la cosa in cui io meravigliato il più era questa scrittura “pulita” senza delezioni o correzioni, più perfetta e più esatta di una dettatura ordinaria, senza alcuna fatica da parte mia; tutto esce senza intoppi. Ma sappiamo che lo Spirito soffia dove e quando vuole, e quindi con grande umiltà e riconoscendo che senza di Lui non possiamo fare nulla, ci disponiamo per ascoltare la Parola, Chi è la Via, la Verità e la Vita. ”