Valeria Copponi - La morte non deve evocare la paura

Pubblicato il 26 febbraio 2020 da Valeria Coppi Maria, Santissima Gioia e Amore:

Miei cari figli, vi ringrazio per la vostra presenza nel mio Cenacolo. Sono felice perché la preghiera è il tuo primo pensiero. Ricorda che soddisfare lo Spirito nel tuo cuore sarà sempre la tua gioia.

Non vi preoccupate di questo virus: seguirà il suo corso con o senza preoccupazione da parte vostra ... Credetemi, non vi lascerò nemmeno per un momento. Ho bisogno di te e ti voglio attivo e che risponda ai miei consigli. Sii forte. Porta testimonianza del fatto che, credendo in tuo Padre e nella cura che Lui ha per te, tutto passerà.

È positivo che l'uomo inizi a pensare alla morte. Solo in questo modo, cioè in un processo che gli sembra imbattibile, deciderà di cambiargli la vita. Capirà che, per lui, non tutto è possibile e che la vita non è totalmente nelle sue mani. Questo è il momento di cominciare a pensare alla morte e capire che non è solo per gli altri, ma che potrebbe toccarlo in questo momento. Anche lui potrebbe dover chiudere gli occhi per sempre, per non riaprirli mai più.

Lì, figli miei, questo "mai più" farà riflettere ognuno di voi, piccolo e grande, giovane e vecchio, ricco e povero. Lì, miei figli così amati, ora toccano e aprono gli occhi e il cuore di molti dei vostri fratelli, che vivono in questi giorni nel terrore dell'infezione. La morte non deve evocare tutta questa paura, perché il tuo Dio ti ha creato per la vita eterna. Ti dico la vita, ciò che è vero, ciò che la morte non saprà più, mai più.

Ti benedico. Stai calmo; non sarai mai abbandonato da Dio.

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pubblicato in Valeria Coppi.